L’India è da sempre considerata come una terra magica, sorprendente ma anche oscura allo stesso tempo.
La sua è una lunga storia di colonizzazioni che hanno contribuito alla cultura indiana così come la conosciamo oggi. Per esempio, gli inglesi la chiamavano “il gioiello della corona”: era infatti una terra ricca di diversi tipi di tè, spezie e seta, che la rendevano una preda ambita da molti paesi. Ora invece proseguiamo con il nostro tour alla scoperta delle bellezze dell’India.
Rispetto alle altre colonie dell’impero però riuscirà a diventare indipendente soltanto nel 1947 dopo una serie di sfruttamenti da parte della Gran Bretagna e spinti soprattutto da una figura come quella di Gandhi.
Questo aspetto del colonialismo in India è evidente in particolar modo in un film del 2017, andato in onda qualche tempo fa su Canale 5, di cui noi di Shockwave Magazine vogliamo raccontarvi. Sto parlando di Victoria e Abdul.
Tratta della storia vera tra la Regina Vittoria e il suo segretario Abdul Karim, di origini indiane, che servì la regina durante gli ultimi quindici anni del suo regno. Una storia davvero commovente, merito anche della straordinaria interpretazione di Judi Dench, nei panni di una delle regine più longeve della storia.
Siamo nel 1887, e ricorre il Giubileo d’Oro della Regina Vittoria, quando arriva a corte un giovane di nome Abdul per consegnarle un dono in segno di rispetto. La Regina viene piacevolmente colpita dall’umiltà del ragazzo tanto da chiedergli di restare a corte, diventando così il suo valletto.
La sua permanenza verrà ulteriormente prolungata quando la regina comincerà a fidarsi e a confidarsi con lui e a pregarlo di insegnarle la lingua urdu e il Corano. Tutto questo genererà non pochi dubbi e malcontenti a corte che considerano la permanenza di Abdul inopportuna. Tenteranno in ogni modo di minare il loro rapporto con accuse infondate e minacce e ancora una volta Vittoria si dimostrerà una donna forte e coraggiosa, chiarendo come il potere sia nelle sue mani e che quindi possono soltanto rispettare il suo volere.
Le condizioni di salute della regina peggiorano improvvisamente ma ciononostante Abdul sceglie di rimanere al suo fianco fino alla fine. Nel 1901 la Regina Vittoria muore e le succederà suo figlio che distruggerà ogni prova del loro legame e li caccerà in India. Abdul continuerà a mantenere vivo il ricordo della regina e degli anni passati con lei fino alla sua morte, che avverrà otto anni più tardi.
È molto più di un semplice film: intende infatti abbattere le barriere e i pregiudizi comuni all’epoca ma che purtroppo resistono ancora oggi nei confronti di coloro che vengono considerati inferiori, deboli, e destinati alla discriminazione.
Grazie poi ad alcuni primi ministri come Nehru, che sognava un’India industrializzata con alcuni costumi occidentali, e Singh, che aprì l’India al commercio internazionale, l’India è diventata una delle più importanti economie del mondo.
Per certi versi conservano ancora usanze legate alle tradizioni, ma allo stesso tempo si stanno adeguando ai tempi odierni.
L’India poi ha una vera e propria industria cinematografica tipica: Bollywood. Il nome è in realtà nato quasi per scherzo, mescolando Bombay (il nome inglese per Mumbai) e Hollywood, ma alla fine è stato accettato. Il cinema ha milioni di persone come spettatori ed ogni anno vengono prodotti circa 1.000 film.
Proseguiamo adesso con il nostro viaggio alla scoperta delle bellezze dell’India.
Taj Mahal
Prima tappa obbligatoria è questo mausoleo di straordinaria bellezza, costruito in perfetto stile moghul, ovvero un misto tra architettura islamica, persiana ed indiana. Dal 1983 fa parte dei patrimoni dell’umanità Unesco e dal 2007 è considerata una delle sette meraviglie del mondo. Si trova ad Agra e pare che fu costruito nel XVII° secolo dall’imperatore moghul Shāh Jahān in memoria della sua moglie preferita Arjumand Banu Begum, meglio nota come Mumtāz Maḥal.
Palazzo di Jaipur
Jaipur è la capitale del Rajasthan e i suoi palazzi sono noti per il loro colore rosa tenue. Quello in questione è in realtà un complesso di palazzi, una parte ospita un museo, mentre la maggior parte delle stanze fanno ancora parte della residenza reale.
Gange
È il fiume sacro per gli Induisti. L’acqua è infatti un elemento molto importante nella religione indiana: ogni credente deve infatti bagnarsi nelle acque del fiume per purificarsi prima di entrare nel tempio a pregare.
Porta dell’India
Si tratta di un memoriale che sorge a Nuova Delhi, costruito per ricordare gli 82 000 soldati indiani che morirono tra il 1914 e il 1921 e che combatterono durante la prima guerra mondiale al fianco degli inglesi. Furono tra l’altro vitali per la vittoria. La sua architettura richiama quella degli archi di trionfo: è stata infatti spesso paragonata agli archi di Roma e Parigi.
Ellora
Sito del Maharashtra noto per essere rimasto, nel tempo, luogo di pellegrinaggio di tre religioni: buddhismo, giainismo e brahmanesimo.
Vi lasciamo con queste bellissime immagini.
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