Shameless: quando la normalità diventa un concetto soggettivo

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Il celebre remake statunitense dell’omonima serie TV britannica sembra essere molto più apprezzato rispetto all’originale. Con un cast che per nove, lunghi anni ci ha fatto emozionare ed appassionare alle tortuose vite dei componenti della famiglia Gallagher, Shameless propone tematiche che non smettono mai di essere attuali.

Shameless nasce ufficialmente nel 2004 dalla mente di Paul Abbott; a rendere davvero rinomata la serie, però, è il riadattamento statunitense del 2011 a cura di John Wells. Un po’ come accadde per le versioni US e UK di Skins, ma all’inverso.

Shameless è disponibile su Prime Video, anche se attualmente la decima e penultima stagione – l’undicesima, non ancora disponibile, sarà quella conclusiva – non è stata ancora doppiata in lingua italiana.

Il cast vede molte entrate ed uscite nel corso delle stagioni ma le presenze fisse sono senz’altro quelle dei Gallagher, attorno ai quali ruota tutta la trama: William Macy (Frank Gallagher), Emmy Rossum (Fiona Gallagher), Jeremy Allen White (Lip Gallagher), Cameron Monaghan (Ian Gallagher), Emma Kenney (Debbie Gallagher), Ethan Cutkosky (Carl Gallagher), Brenden Sims e Christian Isaiah (entrambi nel ruolo di Liam Gallagher).
Altre presenze ricorrenti sono Shanola Hampton e Steve Howey nel ruolo di Veronica e Kevin, eccentrici vicini di casa dei Gallagher, e i Milkovich, interpretati da Noel Fisher (Mickey Milkovich) ed Emma Greenwell (Mandy Milkovich).

Nella Southside di Chicago abita la caotica famiglia Gallagher.

Frank Gallagher, patriarca di quest’ultima, è un alcolizzato padre di sei figli rimasto da solo dopo che sua moglie Monica (Chloe Webb) ha abbandonato lui e i loro figli diversi anni prima. Manipolatore e bugiardo patologico, Frank è l’opposto di un padre esemplare, costantemente ignorato e disprezzato dai suoi figli a causa dei suoi comportamenti distruttivi. L’unica in grado di tenere in piedi la famiglia è Fiona, sua figlia maggiore.

Fiona è una ragazza forte e determinata che si prende cura dei suoi fratelli minori da quando era poco più che una bambina. Questa situazione l’ha costretta ad abbandonare la scuola e, più generalmente, a sacrificare molte sue esigenze per il bene della famiglia.

Essendo la loro una condizione di povertà, la vita non è semplice per i Gallagher.

Frank non si preoccupa in alcun modo di provvedere per i suoi figli ma pensa unicamente a sé stesso, escogitando trucchetti sempre diversi per raggirare il sistema ed ottenere denaro per finanziare e fomentare sempre più il suo alcolismo.       

A garantire introiti regolari ma non sempre sufficienti è Fiona, che spesso riceve aiuto anche da parte dei suoi fratelli. Un aiuto più consistente arriva quando lei conosce Steve (Justin Chatwin), ragazzo che s’innamora perdutamente di lei e i cui sentimenti sono presto ricambiati. Steve è il primo che tenta di far capire a Fiona che esiste un mondo al di fuori della sua famiglia che nessuno le impedisce di esplorare; lei, però, è troppo assorta dai suoi problemi famigliari per tenere in considerazione i consigli del suo partner.

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I Gallagher ci mostrano, in maniere diverse l’uno dall’altro, com’è facile slittare dall’essere la versione migliore di sé stessi a quella peggiore.

Complice un patrimonio genetico devastato, i Gallagher trovano spesso difficoltà nel mantenere uno stile di vita regolare e adeguato ai canoni della convenzionalità. Ognuno di loro cerca di fare il proprio meglio a seconda delle possibilità di cui sono dotati in determinati momenti; non sempre, però, le cose vanno a buon fine.

Fiona è tenace e indipendente, ma il fatto di aver sempre mantenuto la sua famiglia fin da giovanissima non le garantisce sufficiente pace mentale. Lip è uno studente brillante, ma la sua strada sarà ostacolata da amori sbagliati e scelte difficili da revocare. Ian combatte con lo spettro del disturbo bipolare ereditato da sua madre, mentre Debbie è mossa da una ferrea volontà d’indipendenza fin da piccola e ciò la esporrà in seguito a disaccordi in famiglia. Carl sembra non riuscire a placare la sua iperattività continuamente manifestata sotto forma di incidenti e pasticci vari, ma la tarda età adolescenziale nasconde sorprese per la sua personalità da furfante.

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Empatizzare con Frank è estremamente difficoltoso, visti i ripetuti episodi in cui dimostra il suo opportunismo ridondante.

A lui non interessa tanto essere una persona migliore quanto prendere, accaparrare quanto più possibile da chiunque senza limiti. Frank non ha principi né valori; l’unica persona di cui s’interessa realmente è sé stesso e lo fa secondo standard narcisistici e conformi al suo marciume interiore.

In diversi episodi si dimostra molto più incline a difendere la madre dei suoi figli anziché la sua stessa prole, dato che in Monica rivede la sua versione al femminile. Riduce l’atteggiamento dei ragazzi a mera ingratitudine, ignorando deliberatamente il fatto che i responsabili della loro freddezza sono da cercare esclusivamente in sé stesso e Monica.

Avere a che fare con dei genitori così tossici ha modellato le personalità dei giovani Gallagher in una maniera quasi irreversibile, rendendoli in un certo senso dipendenti dal caos.

Non è un caso se i Gallagher si ritrovano puntualmente in condizioni scomode o ai limiti dell’assurdo e non riescono a godersi per periodi prolungati quelle che sembrerebbero essere situazioni ordinarie. Ciò su cui Shameless pone l’accento risiede nel disordine che domina il percorso di ognuno e l’ambiente in cui i ragazzi sono cresciuti e continuano a vivere. La volontà di cambiare non abbandona mai i fratelli Gallagher, nonostante continuino puntualmente a ritrovarsi sprovvisti dei mezzi per attuare svolte notevoli.

Difficoltà e ostacoli non abbattono la famiglia Gallagher, o perlomeno mai del tutto. La quiete è un concetto a loro estraneo; nei momenti in cui si palesa di fronte a loro una qualsiasi occasione garantente stabilità è come se il loro trascorso intervenisse a smantellare il tutto in virtù di una vera e propria assuefazione alla sregolatezza.

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