Piccolo disclaimer: la seguente lista non si intende né in ordine gerarchico né in ordine qualitativo; è intesa la loro fruibilità per uno spettatore mediamente appassionato alla Settima Arte. Ecco i film da vedere del 2022.
- Top Gun Maverick
La rielaborazione di un grande classico, che mantiene altissimi standard di adrenalina e recitazione. Un Tom Cruise immortale e non invecchiato di un giorno. - Nope
Il cinema di Jordan Peele si conferma intelligente ed unico. Nope è una grande riflessione sul senso di Hollywood stessa, e una critica sociale a come il ruolo degli afroamericani sia stato ignorato per piu’ di un secolo. I rimandi a Neon Genesis Evangelion lo rendono una chicca per Millennials.
- Pinocchio
Il nuovo lavoro di Guillermo del Toro omaggia la storia di Collodi in modo poetico e dolcissimo, e conferma la qualità delle distribuzioni cinematografiche Netflix. - Nanny
Nanny è un grande horror come non se ne vedevano dagli anni ’80: Nikyatu Jusu costruisce una parabola di paura esclusivamente femminile, che contribuisce a bilanciare il ruolo stereotipato della Last Girl. - X: a Sexy Horror Story
Un film puramente di genere, dunque, ma ben delineato e pulito nella caratterizzazione dei personaggi, che, come tradizione vuole, sono ovviamente stereotipati. X: A Sexy Horror Story fila liscio dall’inizio alla fine, ed il regista Ti West è bravo a creare una tensione crescente che culmina in un finale letteralmente esplosivo.
- Lunana: A Yak in the Classroom
Gran parte del mondo non sa neppure dove si trovi il Bhutan, ma a quanto pare la produzione del piccolo paese himalayano può competere con quella d’oltre oceano. Selezionato per il miglior film straniero agli Academy 2022, Lunana è una tenera storia di riscoperta delle proprie radici, oltre che un interessante trattato sociologico del Bhutan moderno. - Everything, everywhere, all at once
Grande scoperta del 2022, il film di Kwan e Scheinert è un divertentissimo esperimento di meta-fantascienza. Si può portare qualcosa di nuovo al cinema, uscendo dal filone delle saghe e dei grandi franchise? Everything Everywhere All at Once prova a dare la risposta a questa domanda. - Gagarine
Fra L’Odio e il cinema di Truffaut, Gagarine si inserisce nella scia dei film di banlieu parigini: una storia di formazione e resistenza al tempo che passa, per la regia di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, favola urbana che si incentra su Youri, ragazzo che vive assieme ad altre centinaia di famiglie in un complesso residenziale che rischia la distruzione. - You Won’t Be Alone
Un horror fra i film da vedere del 2022, You Won’t be Alone è una storia eggeriana, ma ambientata in Macedonia, Balcani, del 1800. Sospeso in un’epoca e in un’ambientazione mitologiche, il lavoro di Goran Stolevski ha un altissimo pregio artistico dal punto di vista della realizzazione, dimostrando, al pari di Murina, come il cinema emergente dell’ex Jugoslavia sia piu’ in forma che mai. - Le otto montagne
La collaborazione fra Luca Marinelli e Alessandro Borghi dà vita ad uno dei piu’ bei film dell’anno: un lento incedere fra montagne, per un Due di Due degli anni ’20.
- Il Corsetto dell’Imperatrice
A lungo ignorata e a quanto pare scoperta da Shyamalayan nel suo orrendo Old, Vicky Krieps è la star Sissy de Il Corsetto dell’Imperatrice: un ritratto onesto, artistico ma impietoso, da parte di Marie Kreutzer, della famosa imperatrice asburgica. Anoressica, bulla, sofferente: come in Spencer o Una Moglie, l’anatomia psichica di una donna viene analizzata in modo quasi scientifico. Vincitore di Un Certain Regard agli European Film Awards 2022. - Murina
Una piccola gemma di Bildungsroman, scritto da donne e diretto alle donne, ambientato in una Croazia mitologica che assomiglia alla torre di Rapunzel. Una storia di forza, ribellione e speranza. Presentato in anteprima al Trieste Film Festival 2022.
- Nostalgia
L’eterno Pierfrancesco Favino, in un anno in cui ha interpretato un altro pregevole film come Il Colibrì, è protagonista in Nostalgia di Mario Martone. La paura del ritorno e la nostalgia di un passato scomodo e vivo sono i pilastri dell’intero racconto, dove viene rappresentato l’incontro con il vecchio e il nuovo. La capacità di Martone di trasmettere questa distinzione/unione è uno dei punti di forza della pellicola che sicuramente avrà un posto di rilievo all’interno della cinematografia italiana, e non solo. Un lavoro potente, ma anche intimo, sospeso. - The Batman
Sebbene caricaturale e lezioso, il nuovo Batman di Robert Pattinson riporta alle origini fumettistiche il vigilante di Gotham City. La recitazione dell’ex vampiro, definitivamente smarcatosi da quell’etichetta, assieme ad alcuni ospiti di qualità – Turturro su tutti, assieme a Paul Dano – crea un film di incredibile bellezza visiva e di ottima fruibilità. - Re Granchio
Ambientato fra la Tuscia romana e la Patagonia, il film del duo De Righi-Zoppis (qui la nostra intervista) è una favola oscura fatta di realismo magico e violenza, degna rappresentazione delle leggende popolari che si narrano in quella terra di fitti boschi e tombe dimenticate.
- Hit The Road
Road trip del regista iraniano, perseguito dal regime, Panah Panahi, figlio del blasonato Jafar Panahi, è una brillante commedia basata su una tragedia: due genitori che tentano di far attraversare, illegalmente, il confine turco al proprio figlio, nel tentativo di dargli un futuro migliore. Alla luce delle attuali proteste anti-governative nel paese, Hit The Road assume un significato potente e particolare. - Niente di nuovo sul fronte occidentale
Nel tentativo di essere il 1917 del 2022, Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale, distribuito da Netflix, il film, basato sul romanzo di Remarque, rappresenta un enorme dispiegamento di uomini e mezzi, ma soprattutto basato sull’interpretazione di Daniel Bruhl, sempre piu’ una certezza nel cinema europeo a partire da Goodbye Lenin. L’assurdità della guerra è protagonista della pellicola, ed assume, al pari di Hit the Road, un particolare significato per via delle contingenze storiche attuali. - The Woman King
Viola Davis è una delle migliori attrici dell’ultimo ventennio: in The Woman King, produzione USA ma soprattutto basata sulle amazzoni del regno del Dahomey del diciannovesimo secolo, ella è icona di potere e indipendenza. Il lavoro di Gina Prince-Bythewood alla regia dipinge una storia di azione, violenza e riscatto esclusivamente basato su figure quasi-storiche femminili, rendendo possibile un kolossal che non abbia come protagonista una qualche forma di mascolinità. - The Northman
Visivamente sontuoso, il nuovo lavoro di Eggers si inserisce all’interno della sua poetica perfettamente, tracciando le radici per The VVitch e The Lighthouse. La ferina recitazione di Skarsgard, in stato di grazia sin da La Tamburina, assieme a quella di Claes Bang, creano una storia dalla potenza piu’ che shakespeariana.
- Esterno Notte
Il nuovo monumentale lavoro di Marco Bellocchio ripercorre i cinquantacinque giorni della prigionia di Aldo Moro, ed è un lunghissimo film di sei puntate trasmesse da Rai1, ma di respiro internazionale. Bellocchio sfrutta al meglio il formato della serialità televisiva e costruisce una serie composta da episodi monografici con una narrazione orizzontale, dedicando ogni puntata ad un tema e per ogni tema trova un personaggio che lo rappresenti, il tutto in un continuo tornare indietro dove lo spettatore rivive ogni volta gli stessi snodi cruciali da prospettive e con attori diversi. - Triangle of Sadness
Il vincitore della Palma d’Oro a Cannes 2022 è sia un film corale che un triangolo scaleno: diviso in tre diverse sezioni narrative, tutte diverse fra loro, ma che ben si armonizzano. Triangle of Sadness di Ruben Östlund conferma il processo di conversione dell’autore già avviato con il precedente The Square verso un cinema a più ampio budget, uscendo dai panni del cineasta svedese distribuito qua e là e indossando quelli del campione del circuito festivaliero internazionale. Rientra appieno fra i film da vedere del 2022.
- A Chiara
ultimo della nostra lista non in ordine di merito è A Chiara, piccolo film di Jonas Carpignano e che ha avuto, purtroppo, una release notevolmente scarsa. A Chiara è ritratto di tanti adolescenti moderni soprattutto del Sud Italia, che si ritrovano immersi in una società, in un ambiente, che non considerano propri. Per Chiara, però, come per tanti altri nella sua situazione, non c’è speranza, se non in se stessa: disperante, sottile, claustrofobico.
Menzione d’onore, ma non di fruibilità per il grande pubblico, per Crimes for the Future di Cronenberg e Les amours des Anais di Charline Bourgeois-Tacque: l’uno per l’originalità da sempre espressa dall’autore, ma di difficile gusto ed apprezzamento per il grande pubblico dallo stomaco debole; il secondo perché commedia francese, allegra e frizzante, di cui si necessita sempre di piu’ nei tempi che divengono sempre piu’ bui. In sostanza, il cinema del 2022 si è incentrato non tanto sull’emancipazione femminile – termine sciocco ed abusato – ma sul dimostrare come sia possibile fare grande cinema e ribaltare gli standard; altro tema è la distruzione della giovinezza, l’impossibilità di raggiungere una piena, profonda, gioia, per tanti ragazzi di questa epoca. Un futuro rubato, una generazione truffata. Ma il 2022 è stato anche e soprattutto un grande anno per il cinema europeo: la pietra tombale per i cinecomics con Morbius, l’ennesimo, confuso, Doctor Strange, e il quasi inutile Black Adam. Brutto colpo anche per il franchise connesso a quello di Harry Potter, Animali Fantastici e Dove Trovarli, che, ne I segreti di Silente crolla in uno sgradevole scivolone.
Venti di cambiamento per il cinema, si intravedono nel 2023.
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