Un grande artista, colto, innovativo, immaginifico. Uno di quelli che non vorresti mai lasciare andare via. Questo era Franco Battiato, il Maestro della musica italiana.
Da oggi è più difficile trovare il centro di gravità permanente. Da oggi la musica non è più la stessa, perché non ha più il suo Maestro. Con la scomparsa di Franco Battiato perdiamo un musicista che ha saputo sperimentare, inventare e azzardare come solo i grandi artisti sanno fare.
Straziante. Questa è stata la notizia della morte di Franco Battiato. Le note poetiche, la voce fiera, l’ironia pungente, la cultura ammaliante hanno accompagnato ogni momento della mia vita.
Il mio amore per lui è nato in seguito alla feroce critica sociale messa in atto nella tracklist di uno degli album più belli della storia – La Voce del Padrone – anticipando, di fatto, gli anni del “riflusso”, quegli anni Ottanta in cui si manifestò il rifiuto di considerare la politica come perno attorno al quale far ruotare il resto della propria esistenza.
Franco Battiato canta della crisi ideologica e della spinta individualistica ancora prima che queste si manifestano apertamente nella società, in cui a lui non resta che sventolare la bandiera bianca in segno di resa. E canta ermeticamente, con profonda ironia e conoscenza, sperimenta argutamente e ridisegna la musica colta, creando un nuovo modo di comporre.
Musica, letteratura, filosofia, religione e politica: tutti ingredienti che Franco Battiato sapeva usare con maestria per condire la sua arte. Uno che aveva la capacità di trattare temi sconfinati e antitetici: da “minima moralia” di Adorno (che poi poeticamente diventa “Immoralia” in Bandiera Bianca) al “cantami o diva”, passando per “il mondo è grigio, il mondo è blu”, di Nicola di Bari; senza parlare dei riferimenti culturali in L’Era del Cinghiale Bianco, quando esoterismo e culture orientali la fanno da padrone.
Grazie per aver fermato la latinizzazione della lingua araba e per aver superato le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farci invecchiare.
Buon viaggio verso il regno degli sciamani.
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