L’hype per il ritorno della Formula 1 in Olanda, sul circuito di Zandvoort non è stato ripagato, o meglio, lo è stato solo per quanto la vittoria, scontata, di Max verstappen. Per il resto una gara di trenini, con sorpassi contati sulle dita della mano.
Dopo lo scandalo del GP del Belgio, che non solo è passato alla storia come il Gran Premio più corto della storia della Formula 1, ma anche come la gara più mal gestita nella storia di questo sport, la F1 arriva, dopo più di trent’anni, in Olanda, sul circuito di Zandvoort. Un week-end che ovviamente si è svolo sotto il segno di Max Verstappen e dei suoi tifosi che formano la cosidetta “Orange Army”.
A prescindere dalla vittoria, scontata di Max Verstappen, per molti quella svoltasi a Zandvoort doveva essere una delle gare dell’anno, grazie alle caratteristiche del tracciato (che riporta le curve a banking nella Formula 1) e per il fatto che per molti fosse un circuito completamente nuovo, ma purtroppo è stato completamente il contrario. Una gara spenta (che si può dire che sia stata decisa dopo la qualifica del sabato) in cui, ancora una volta, viene mostrata la netta superiorità di Red Bull e Mercedes, che doppiano tutti i piloti in griglia tranne se stessi (per quanto riguarda Verstappen, Hamilton e Bottas). Una corsa bloccata, come si dice in questi casi “un trenino”.
Essendo stata una gara molto piatta sono stati pochi i piloti che si sono riusciti a mettere in mostra a Zandvoort. Molto probabilmente molti piloti sarebbero riusciti a farsi notare se solo ci fosse stata una gara più movimentata
Max Verstappen (Red Bull) – Home Sweet Home (Motley Crue): una canzone scontata per una vittoria scontata per quanto riguarda l’attuale leader del mondiale di Formula 1, Max Verstappen. Con la vittoria della gara di casa, praticamente pronosticata fin dalla fine della scorsa stagione, Max non solo si rimette, come già detto, a capo della classifica piloti, ma da anche un grosso colpo psicologico a Lewis Hamilton, un colpo che arriva non solo grazie alla vittoria della gara, ma anche grazie al fatto che ormai (grazie alla sua Orange Army) molti appassionati della Formula 1 abbiano cominciato a tifare il pilota olandese (anche all’interno del paddock molti piloti lo supportano, a quanto pare). Quindi “casa dolce casa” per Max, e magari il prossimo potrà essere ancora più dolce.
Lewis Hamilton (Mercedes) – Non Voglio Ballare (The Zen Circus): mentre nel paddock tutta la scuderia Red Bull festeggiava, mentre sugli spalti si scatenava il putiferio e mentre tutta l’opinione pubblica dava, anzi, ha dato piena fiducia a Max Verstappen, Lewis Hamilton, anche giustamente, non si è divertito. Sa che ormai a lottare per il mondiale è rimasto solo lui e la sua scuderia, lasciati completamente soli da opinione pubblica, paddock ed anche, in certi casi, dallo stesso Bottas. Piano piano stanno perdendo tutta la forza acquisita in questi anni, forza che non tornerà neanche se vincessero il mondiale. Di certo Lewis non balla nella festa olandese.
Pierre Gasly (Alpha Tauri) & (Charles Leclerc) – Chissà Com’è (Afterhours): chissà come sarebbe stata la gara per loro due se quella di Zandvoort fosse stata una corsa più movimentata. Avrebbero potuto mettere in campo tutto il loro potenziale, ed invece, a causa di una pista che offriva pochi spunti di sorpasso non si è visto neanche l’accenno a qualche duello tra i due. Loro sono stati quelli che più hanno dato l’esempio di una gara completamente congelata (tranne per qualche eccezione neanche tanto “sorprendente”), e chissà come sarebbe stato avere una pista migliore.
Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) – Jodellavitanonhocapitouncazzo (Caparezza): Antonio Giovinazzi si qualifica settimo (posizione più alta della sua carriera), tutti noi speravamo che potesse fare una grande gara appunto grazie alla posizione di partenza ed al modo in cui si era presentato durante le varie sessioni di prove libere. Invece la sfortuna che perseguita il pilota italiano fin dal suo ritorno in Formula 1 colpisce ancora, e dopo una sosta molto anticipata a causa di problemi sulla sua macchina, finisce la sua gara delle retrovie dello schieramento. Come se non bastasse il suo sedile è a rischio, quindi: una qualifica capolavoro, una gara sfortunata ed il posto a rischio. Non ci stiamo capendo nulla di quello che potrà essere Giovinazzi in futuro, soprattutto dopo certe prestazioni rovinate da fattori esterni.
Per la prossima gara la Formula 1 farà finalmente tappa a Monza, in cui ci sarà, purtroppo, la seconda “Sprint Qualifying” della stagione. Una pista che potrebbe far cambiare le idee, negative, sul questo nuovo format “sperimentale”. Highlights della gara a questo link
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