Non c’è alcun dubbio che Frida Kahlo sia una figura centrale dell’arte messicana, nonché la pittrice latinoamericana più celebre del XX secolo. Con il marito Diego Rivera, tra i più importanti muralisti del Messico, formano una delle coppie più emblematiche della storia dell’arte mondiale.
Proprio all’artista è stata dedicata una mostra presso la Fabbrica del Vapore di Milano dal 20 ottobre 2020 al 28 marzo 2021, e nell’attesa di poterla andare a visitare, vediamo insieme i tributi della musica e del grande schermo a Frida Kahlo.
Frida nella Musica
Di canzoni che hanno reso omaggio a Frida Kahlo ce ne sono tantissime, noi di Shockwave Magazine ne abbiamo selezionate tre per voi.
La Casa Azul – Marco Mengoni, 2018
Il 30 novembre 2018 esce Atlantico, il quinto album in studio di Marco Mengoni. Al suo interno, la quinta traccia per la precisione, un brano dedicato a Frida Kahlo.
Il ritmo latino, l’intervento prezioso del grande Adriano Celentano, il testo carico di parole importanti fanno di La Casa Azul un vero e proprio inno. Sì, perché Mengoni ha fatto un lavoro straordinario, non si è infatti limitato semplicemente a renderle omaggio ma l’ha celebrata in tutti i sensi. La sua forza, il coraggio, la determinazione, l’hanno infatti aiutata a trasformare il suo dolore in qualcosa di positivo. Ha scelto infatti di non liberarsene ma di farne l’espressione della sua pittura, di canalizzarlo, di lasciarsi invadere dal dispiacere.
“Ho disegnato un amore che sembra vero
Una pozzanghera illusa d’essere cielo
Ed una lacrima fine che non si può vedere
Una collana di spine la strada fatta insieme
E la mia schiena bruciare la casa azzurra
La carne, il sangue, le vene della mia guerra
E disertare il cammino chiuso nella mia mano
Tentare un altro destino che vada più lontano”
E Frida Kahlo c’è tutta in questo brano. Dal dolore per la mancanza di un figlio, alla fuga, dall’amore per altri uomini e donne, alla morte. E La Casa Azul è il luogo dove Frida ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni, dove tutto è iniziato e finito e che oggi è diventato l’attuale Museo Frida Kahlo.
Frida (Mai, mai, mai) – The Kolors, 2018
I The Kolors, band tutta italiana vincitori di Amici nel 2015, si presentano al 68° Festival di Sanremo con un brano dedicato proprio a Frida.
“Non importa dove sei
A cosa pensi per sentirti viva
L’ultima notte diventò la prima
L’inizio della fine di ogni cosa pura
Come una piuma più leggera voli via
Separi la tristezza e la malinconia
E poi
Cadi nel panico
Il destino a volte è un attimo
Ci porta dove vuole
E ci rivela strade nuove
Non succede mai mai mai
Nessun amore è per sempre mai
Ma un fiore prima o poi arriva
Che questa vita dicono non è cattiva
Non è cattiva
Quasi mai mai mai
Al vento non ti ho promessa mai
L’amore…”
Si tratta di un brano molto importante che segna una sorta di punto di svolta: i The Kolors sono infatti alla prima partecipazione sul palco di Sanremo e per farlo hanno scelto non solo un brano dedicato all’artista figura centrale dell’arte messicana, ma si tratta del primo brano in italiano della band che fino ad ora aveva proposto brani unicamente in inglese.
“Abbiamo sempre considerato il Festival come una manifestazione da rispettare e per questo non abbiamo mai preso in considerazione la possibilità di partecipare prima di avere una canzone in italiano che ci rispecchiasse a pieno” – dichiarò all’epoca il leader della band, Stash – “Ora quel brano c’è e siamo felicissimi di poter salire su un palco così importante come quello dell’Ariston”.
Frida – Fred Bongusto, 1989
Cantautore molisano scomparso soltanto l’anno scorso, tra i più grandi successi di Fred Bongusto, c’è appunto una canzone dedicata a Frida, affinata canzone napoletana da lui composta quando era giovanissimo.
Frida nel Cinema
È il 2002 quando esce nelle sale cinematografiche il film Frida, vincitore del premio Oscar per il Miglior trucco e la Miglior colonna sonora e rispettivamente il BAFTA e il Golden Globe nelle stesse categorie. Ad interpretarla è l’attrice Salma Hayek.
Nel 1925 Frida Kahlo è una giovane studentessa messicana, appassionata di arte, la cui vita trascorre tranquillamente fino al giorno in cui l’autobus che la portava a casa da scuola va fuori strada, provocandole diverse e serie ferite. Dopo mesi di riposo, ingessata nel letto di casa sua, Frida sente il bisogno di liberarsi, di mostrare alla famiglia che la sua situazione di infermità è solo temporanea, e che anche lei può aiutare suo padre economicamente; inizia quindi a dipingere.
Nonostante sembri che tutte le speranze siano perdute, Frida riprende a camminare e, sperando di avere un futuro come pittrice per poter dare così una mano alla famiglia, va in cerca di Diego Rivera, famoso pittore messicano dell’epoca, iscritto al partito comunista, noto per la sua fama di seduttore; egli era già stato sposato in precedenza con Guadalupe Marin.
Quest’ultimo, dopo averla motivata a dipingere ancora, insistendo sul fatto che lei abbia un grandissimo talento, la introduce nel mondo dell’arte e della politica, presentandole illustri personaggi dell’epoca, tra i quali Tina Modotti, con la quale Frida stringerà un rapporto di buonissima amicizia. Tra Frida e Diego nasce un rapporto più forte dell’amicizia: i due si fidanzano, e dopo pochissimo tempo si sposano.
La coppia trascorre i primi tempi assai felicemente, ma ben presto Frida si trova a dover mettere una pietra sopra ai continui tradimenti del marito, tanto da iniziare anch’essa ad avere relazioni libere.
Dopo qualche tempo i due partono per New York, dove Nelson Rockefeller ha incaricato Diego di dipingere un importante parete di un edificio; è un bel momento per la coppia, Frida è incinta e la loro carriera va a gonfie vele. Tuttavia il sogno finisce presto: dopo pochissimo tempo, Frida perde il bambino che aspettava, ricevendo la conferma che il suo corpo è troppo leso all’interno per poter sopportare una gravidanza, e perde la madre, mentre Diego viene congedato da Rockefeller, in quanto aveva dipinto Lenin nel murale dell’edificio.
I due tornano in Messico in cerca di nuova felicità, ma una sera, Frida scopre una relazione tra sua sorella Cristina e Diego. Dopo aver sopportato troppi tradimenti, Frida è stanca del rapporto con il marito ed i due si separano. Dopo un periodo di depressione, però, torna in rapporti con Diego, e la coppia ospita a casa loro l’esule russo Leon Trotsky, con il quale Frida inizia una relazione.
Dopo la partenza di Trotsky, Frida si reca a Parigi, dove André Breton inaugura una mostra di sue opere; lì vive un momento felice e spensierato, che però presto finisce: sentendo la mancanza di Diego, torna a casa.
Tornata in Messico, incolpata per aver dato ospitalità a Trotsky (che nel frattempo è stato assassinato), la aspetta la prigione, ma presto Diego la fa rilasciare. I due si risposano, Frida perdona Cristina e ricomincia a vivere un periodo apparentemente felice, nonostante l’amputazione di una gamba a causa della gangrena.
Passato del tempo, la pittrice si ammala di polmonite, e non potendo alzarsi dal letto, le viene impedito di recarsi alla sua prima mostra nel suo paese; a malincuore, lascia che sia Diego a presentare i suoi quadri, promettendogli di aspettarlo. Nonostante le promesse, Frida si fa trasportare con il letto sino al museo, dove viene accolta con clamore e sorpresa da Diego e dalla folla in attesa di assistere alla sua mostra.
Il film si conclude con Frida che, ormai morente a causa della polmonite (nonostante avesse solo quarantasette anni), regala un anello a Diego in vista dell’anniversario di nozze che si sarebbe presto celebrato. I due si abbracciano, e Frida, dopo aver chiesto di essere cremata, muore il 13 luglio 1954.
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