Oltre vent’anni di carriera, sempre fedele al suo stile originale, mai uguale, in nessun caso banale e sempre nella manica quel guizzo in più da far saltare sulla sedia chi la ascolta. E’ con queste parole che posso descrivere il percorso artistico di Elisa Toffoli, artista riconoscibile, emozionante, onesta, capace di raccontare e raccontarsi al pubblico senza sovrastrutture.
Interprete e cantautrice coraggiosa, ma anche compositrice, musicista, produttrice, regista, doppiatrice e molto altro, Elisa Toffoli è una delle artiste italiane più amate, oltre che più ascoltate. Se vado ad analizzare il suo curriculum artistico, mi rendo conto che il suo repertorio spazia dal rock alternativo al pop rock, dal trip hop al pop elettronico, una capacità che in pochi, pochissimi possono vantare. C’è chi la preferisce nelle canzoni in inglese e chi in quelle italiane, chi in ballate più ricercate e chi in quelle più commerciali, per quanto mi riguarda la voce celestiale della Toffoli potrebbe prestarsi a qualsiasi genere musicale, indifferentemente.
L’abbiamo vista recentemente prestare la voce a Nala, nel disney movie Il Re Leone e l’abbiamo ascoltata con Diari Aperti, uno dei migliori album degli ultimi anni. Un progetto musicale intimo ed autentico, dove la parte autorale di Elisa emerge con forza, presentando dei brani che sono dei racconti di vita essenziali, ricordi vissuti, ripresi e vestiti di note musicali. Ma la carriera di Elisa è ricca di successi, di perle che hanno impreziosito il panorama musicale italiano (e non solo).
Nata il 19 dicembre 1977, fin da giovanissima si accosta al mondo musicale. Con Pipes & Flowers, album di respiro internazionale, Elisa nel 1997 inaugura la sua stagione artistica, sovvertendo ogni tipo di tradizione musicale nostrana. Una grinta rock e una credibilità esecutiva tutte racchiuse in quei brani di un’originalità inconfutabile. Dopo essersi fatta conoscere dal pubblico con canzoni in inglese, Elisa – spinta dall’allora sua discografica Caterina Caselli – decide di calcare nel 2001 il palco prestigioso del Teatro Ariston con Luce (tramonti a Nord Est), primo grande successo in italiano, che le varrà il gradino più alto del podio a Sanremo oltre il premio della critica Mia Martini, consacrandola definitivamente nell’Olimpo dei più grandi.
Ma il Festival di Sanremo è il trampolino che la lancia alle vette delle classifiche italiane, tanto che nel 2008 Elisa decide di uscire con con Dancing, una raccolta di canzoni prese dai precedenti album, un collage di cui andare fieri ed orgogliosi, dei diamanti grezzi frutto di una discografia ormai di un certo rilievo. Un disco da collezione, prodotto per l’estero e che privilegia il suo lato dark, consacrandola definitivamente negli Stati Uniti e in Canada. Un successo nato proprio da Dancing, la titletrack della raccolta, singolo pubblicato nel 2002 ed estratto dal terzo album dell’artista friulana Then Comes the Sun. Dopo essere stata scelta come colonna sonora delle pellicole cinematografiche Casomai e A time for dancing, nel 2007 il brano è stato inserito come sottofondo musicale per una coreografia del talent show statunitense “So You Think You Can Dance?”, trasmesso per Fox America, così la voce di Elisa irrompe oltreoceano.
Nel 2013 arriva il primo album scritto e cantato interamente in italiano L’anima vola che non tradisce uno stile ormai originale, conquistato e consolidato nel tempo, in cui le atmosfere dilatate si fondono perfettamente con la grinta di un sound tipicamente anglosassone. Un lavoro nato dalla volontà di Elisa di togliersi ogni maschera e raccontarsi senza barriere. Ma l’inglese per Elisa è un’esigenza d’espressione, così da pubblicare il disco dalle sfumature indie elettropop On. In inglese l’abbiamo apprezzata anche questa primavera, quando ci ha deliziati con Secret Diaries, un EP dove spiccano cinque brani cassici-moderni con un’identità forte e riconoscibile, pennellato da sonorità pianistiche ed acustiche.
Quello che posso dirvi senza alcun dubbio è che durante la sua magnetica e pluripremiata carriera, Elisa ci ha abituati a continui cambi di genere. Un’artista sempre pronta e attenta, con una spiccata attitudine al bello. Per questo motivo sono sicura che le genialità della Toffoli continuerà ad accompagnarci per molti anni, regalandoci ancora capolavori che diventeranno immortali.
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