Sguardo penetrante, umorismo e fascino all’inglese. Sono queste le doti che fanno di Benedict Cumberbatch un attore che con il tempo si è guadagnato la stima e l’affetto di colleghi e ammiratori. E visto che oggi compie 45 anni si presenta l’occasione perfetta per ripercorrere la sua carriera.
Oltre ai ruoli per cui si è guadagnato un posto tra gli attori più apprezzati di Hollywood, Benedict Cumberbatch ha anche doppiato Sauron e il drago Smaug nel film Lo Hobbit – La desolazione di Smaug, ha vestito i panni del fondatore di WikiLeaks Julien Assange in Il quinto potere, e ha partecipato in ruoli secondari a 12 anni schiavo, I segreti di Osage County e Into Darkness – Star Trek.
Sherlock, 2010 – 2017
Personaggio letterario icona del giallo, protagonista di oltre 50 storie, nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle.
Il primo romanzo fu Uno studio in rosso, da lì nacquero centinaia di adattamenti teatrali e cinematografici. Tra i tanti interpreti che hanno vestito i panni dell’investigatore privato più famoso di sempre, tra quelli più recenti almeno, abbiamo Robert Downey Jr, Ian McKellen e appunto Benedict Cumberbatch.
Allo Sherlock di Cumberbatch sono bastati pochi episodi per restare impresso nell’immaginario collettivo contemporaneo. Questo merito sicuramente di una serie alquanto accurata sia dal punto di vista stilistico sia da parte dei due protagonisti, Benedict Cumberbatch e Martin Freeman.
The Imitation Game, 2014
“Sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare.”
Seconda guerra mondiale. Il genio matematico Alan Turing (Benedict Cumberbatch) viene reclutato dal governo britannico per mettere a disposizione le sue capacità per decifrare i messaggi segreti dei nazisti. Tendente a lavorare in solitaria comincerà fin da subito ad avere degli attriti con i suoi colleghi ed in modo particolare con il suo capo maestro di scacchi, Hugh Alexander (Matthew Goode).
Il loro lavoro consiste nel trovare la chiave di decrittazione usata dai tedeschi nei messaggi che contengono le informazioni dei prossimi attacchi programmati ai danni delle forze alleate. Un compito ritenuto alquanto impossibile visto che si parla di milioni di possibilità e la chiave viene cambiata allo scoccare della mezzanotte, rendendo il lavoro svolto fino a quel momento completamente inutile.
Turing capisce che è il momento di cambiare strategia, passando dalla difesa all’attacco, e una volta al comando del gruppo recluta i migliori nel campo della logica e della matematica, tra cui una donna, Joan Clarke (Keira Knightley). A questo punto Turing scrive una lettera allo stesso Winston Churchill chiedendogli un finanziamento che gli viene subito concesso per costruire una macchina che impedisca ai tedeschi di invadere il resto d’Europa.
Intanto attraverso alcuni flashback riusciamo ad entrare nella vita di un adolescente Alan, ignorato e bullizzato da tutti perché diverso. Tornando al presente Alan viene accusato di essere una spia sovietica e rischia di essere sbattuto fuori poiché la macchina da lui creata è ormai in funzione da giorni e non ha ancora dato alcun risultato.
Il gruppo però lo sostiene e ottengono un altro mese di tempo. Durante una serata in un bar Turing ha il lampo di genio: capisce che occorre restringere il campo di parole eliminando quelle che si ripetono. Grazie all’intuizione il gruppo riesce ad estrapolare un messaggio che parla di un imminente attacco al convoglio alimentare Carlisle. Si rendono quindi conto di essere riusciti nella loro impresa, ma si vedono costretti ad agire pensando al quadro generale. Nonostante il destino del mondo sia sulle loro spalle, il piano riesce e la guerra può considerarsi finita.
Diversi anni dopo Turing è oggetto delle indagini della polizia che procedono contro di lui a causa della sua omosessualità che all’epoca era considerata come un grave reato viene poi condannato alla castrazione chimica, scelta dallo stesso Turing per evitare la prigione, e quando poco dopo Joan va a trovarlo Alan è talmente depresso da non riuscire a tenere in mano una matita.
Alla fine del film viene riportato che Alan Turing è morto suicida il 7 giugno del 1954, a soli 41 anni, e che senza di lui la guerra sarebbe potuta durare altri due anni causando 14 milioni di vittime.
Le informazioni relative al lavoro svolto da Turing e dai suoi colleghi poi sono rimaste segrete per oltre 50 anni, ma oggi finalmente possiamo rendergli omaggio e ringraziarlo per averci regalato un futuro.
Doctor Strange, 2016
In Doctor Strange, Benedict Cumberbatch interpreta il neurochirurgo Stephen Strange che segue l’addestramento nell’uso delle arti mistiche sotto a guida dell’Antico. Dopo un terribile incidente d’auto, scopre un mondo di magia e dimensioni alternative, grazie alle quali ha la possibilità di redimersi e di combattere le forze oscure che minacciano l’umanità.
Cumberbatch, che durante il suo anno sabbatico insegnò inglese in un monastero tibetano nel Darjeeling, in India, affermò di essere stato attratto dal misticismo del film.
“Sono molto entusiasta riguardo alla dimensione spirituale, ovviamente. È un aspetto che è stato molto importante nella mia vita. Medito molto. È uno strumento enorme per riuscire a calmarmi, per fuggire da tutta la confusione, riuscire ad avere una mente concentrata e essere una persona più gentile, più cortese. La mia esperienza nel Darjeeling mi ha insegnato molto… sono molto cresciuto dal punto di vista formativo a un’età molto giovane. È qualcosa che cerco di tenere nella mia vita”.
La sua interpretazione di Doctor Strange ha poi permesso a Benedict Cumberbatch di apparire anche nei successivi capitoli della saga dell’infinito come Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.
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