Con gli occhi intorpiditi di sonno per la maratona sanremese appena conclusa, le idee ben chiare che, tuttavia, fanno un po’ fatica a trovare la strada delle parole giuste da dire, abbiamo aspettato che l’immenso patrimonio di immagini, cose e canzoni immagazzinate in queste lunghe cinque serate di Festival di Sanremo 2020 decantasse. Non si contano i look visti, non si conta il numero di designer che ci sono passati sotto gli occhi, non si contano nemmeno le volte in cui abbiamo applaudito la bellezza e quelle in cui abbiamo storto il naso e strabuzzato gli occhi. È il momento questo di tirare le somme per quanto riguarda il glamour, stabilendo vincitori e sconfitti, insomma dando in assoluto ordine sparso i voti ai look di Sanremo edizione 2020.
Voti ai look di Sanremo 2020
Rula Jebreal, 9
Così ci si presenta sul palcoscenico dell’Ariston. La mente e il cuore dietro ai suoi abiti sono quelle del maestro, Giorgio Armani, che ci regala sospiri di desiderio mettendoci nella posizione di bramare fortemente ciascuno dei tra abiti realizzati per Rula. Le paillettes e le spalle Anni ’80 (estremamente di tendenza), le gonne fluide con tocchi di luce, i tessuti straordinari, i fiori e le piccole leziose ruches, le nuance giuste per esaltare l’incarnato della giornalista. Gli ingredienti ci sono tutti per dare vita a look strepitosi, che per noi sono i più belli in assoluto delle cinque giornate di Festival. Giorgio Armani e Rula Jebreal ci regalano il sogno e la meraviglia. Evviva.
Diletta Leotta, 7–
Siamo qui per giudicare (Dio, che parola orribile) i look, non per parlare del suo inefficace monologo né della sua imbarazzante esibizione (Ciuriciuri in versione remix ce la saremmo risparmiati). Focalizziamoci pertanto sulle mise di Diletta Leotta. I tre abiti (Etro) della prima serata sono stati un crescendo di bellezza e meraviglia, che ce la fanno promuovere. Gli abiti della finale, beh ecco. La Leotta riesuma Fausto Puglisi – quello dell’abito-farfallina di Belén per i non addetti ai lavori – per cui i fashionisti erano un tempo impazziti e che adesso sembrano essersi dimenticati. Indossa per prima una creazione che, andiamo per ipotesi, vuole essere un omaggio al Festival con una palma ricamata in bella mostra sul petto. Il terzo abito è invece una vera meraviglia, uno di quegli abiti che fa ricordare a tutti perché amavamo Puglisi e che ci fa venire voglia di tornare ad amarlo.
Georgina Rodriguez, 5
Abiti che sembrano l’uno la fotocopia dell’altro. Silhouette a sirena, che ne evidenzia il fisico giunonico, scollatura a cuore, che a stento contiene l’esuberante décolleté, pioggia di lustrini, i look di Georgina Rodriguez sono visti e rivisti. Ma quel che è peggio è che ce lo aspettavamo.
Francesca Sofia Novello, 7.5
Qui c’è la mano di una che sa come rendere le donne meravigliose. C’è la mano di Alberta Ferretti e si vede. Si vede sia negli abiti eleganti che virano verso un concetto di moda estremamente contemporaneo, sia in quelli che incarnano l’ideale della principessa romantica. Lei è bella ma non balla, per cui – a nostro avviso – fa perdere un po’ di vitalità a questi look, non riuscendo ad interpretarli come avrebbero meritato.
Sabrina Salerno, 6.5
Dunque… è stata definita la JLo in salsa italica. 51 anni, una verve e un fisico che danno una pista a Diletta Leotta e Francesca Sofia Novello. Ci saremmo forse evitati il tailleur rosso con revers tempestato di paillettes che faceva Buon Natale a te e famiglia, facendoci rimpiangere quell’ultima fetta di panettone che non abbiamo mangiato, ma nel complesso abbiamo trovato pienamente sufficienti i look della pupilla degli Anni ’80.
Antonella Clerici, 6.5
La biondissima conduttrice non è certo nota per il suo stile minimalista. Non ci stupiscono quindi gli abiti voluminosi come sbuffi di meringhe che ha indossato. Tuttavia al contrario dei look sfoggiati quando era lei a presentare il Festival di Sanremo, che sembravano direttamente usciti da un ballo alla corte del Re Sole, questi abiti disegnati da Tony Ward hanno un che di sontuoso che ce li rende finanche gradevoli.
Elodie, 8.5
Spaziale. Il fisico la aiuta molto, ma gli abiti di Versace, sensualissimi e audaci senza mai scivolare nella volgarità, la vestono d’incanto. Perfetta in lungo la serata della finalissima così come in corto con sandali alla schiava dalle altezze vertiginose, rende gloria al concetto di donna di cui la maison – Versace – che l’ha vestita da sempre si è fatta portavoce.
Tosca, 8
Così si veste una donna di classe. L’abbiamo amata in smoking leggermente oversized e adorata nei lunghi abiti neri che si sono concessi ora il vezzo di piume sulla scollatura ora quello di minuscoli e brillanti punti luce. Entra di diritto tra le meglio vestite di questo Festival. 8.
Irene Grandi, 5
Sembra uscita da una puntata di Friends. La cantante toscana celebra gli Anni ’90 non sono nei look, ma anche nelle acconciature e nel make-up. Non abbiamo capito se il suo voleva essere un omaggio a Rachel Green o un moto di ribellione contro chi vuole le donne del Festival in abito lungo.
Rita Pavone, NC
Non ce la sentiamo di infierire.
Elettra Lamborghini, 4
Pensate quanto avrebbe fatto scalpore se Elettra Lamborghini si fosse presentata in lungo Armani. Pensate a quanto sarebbe stato sovversivo, persino rivoluzionario. E invece no. Eletta Lamborghini fa Elettra Lamborghini, twerka con poca convinzione, ci regala un siparietto hot con una tetta scappata dalla scollatura l’ultima sera e ci delizia ora con look da Carnevale di Rio ora con look che sembrano usciti da una puntata del Boss delle Cerimonie.
Levante, 7.5
Qualcuno ha contestato la scelta di indossare lo stesso look – gonna midi con spacco e crop top, con variante colore e scollatura – per tutte le serate del Festival di Sanremo. Noi invece abbiamo trovato Claudia perfetta, per lo stile estremamente fresco, contemporaneo e concettuale che non ci fa rimpiangere gli abiti principeschi che ci aspettiamo a Sanremo. E poi ci sfugge perché due anni fa la Vanoni in Antonio Riva sia stata osannata per i suoi tailleur identici con variante cromatica a seconda della sera (o dell’umore, chissà), mentre lei debba essere fatta a pezzi. Ecco il plateau magari ce lo saremmo evitati, benché sia prepotentemente tornato di moda. Trucco divino.
Giordana Angi, 4
Francamente non sappiamo da dove cominciare. Dalle sneakers. Ecco partiamo dalle sneakers. Abbiamo capito che ormai la moda le ha sdoganate e che non fa più notizia il fatto che vengano indossate anche con gonne romantiche e abiti bon ton. Ma, per Dior, sei sul palcoscenico di Sanremo, se non riesci ad indossare un abito degno di essere chiamato tale, per lo meno sali su tacchi che ti svoltano il look. E invece, no. Non ce l’abbiamo fatta.
Alketa Vejsiu, 5
Difficile. Quando hai lunghi capelli biondi e l’occhio da cerbiatta, se ti vesti di rosa shocking, è difficile non ottenere l’effetto Barbie Magia del ballo. Figurarsi se il make-up pare quello di Valeria Marini: rossetto è di colore baby-pink con finish lucidissimo e l’ombretto perlato. 5
Achille Lauro, 10
Come ci hanno insegnato i latini, il meglio lo lasciamo per ultimo. In queste serate di Festival Achille Lauro ha meravigliato, sorpreso, scandalizzato e indignato – tutto insieme – l’Italia intera. E lo ha fatto urlando a tutti che se ne frega delle gabbie, delle costrizioni, dei dogmi e degli stereotipi imposti dalla società. Lo ha fatto citando brani di agiografia, inarrivabili miti della musica, personaggi legati alla letteratura e grandi protagoniste della storia. Lo ha fatto producendosi in performance realizzate a braccetto con quel genio di Alessandro Michele (Gucci), che lo ha vestito come San Francesco (mai dimenticheremo quando si è spogliato lasciando cadere il mantello di velluto ricamato in maniera opulenta, svelando una tutina nude incrostata di strass), come Ziggy Stardust, come la Marchesa Luisa Casati Stampa, musa e amante di D’Annunzio, e per finire come Elisabetta Tudor. I suoi non sono stati look. Il suo è stato un inno alla libertà.
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