Mentre New York è stata un’incredibile fonte d’ispirazione per tanti scrittori, registi, musicisti, possiamo dire che Los Angeles sia un po’ una sorta di culla del cinema.
Noi di Shockwave Magazine vogliamo portarvi alla scoperta di una delle più belle città della California, centro di riferimento dell’industria televisiva e cinematografica degli Stati Uniti.
E partiamo da un romantico musical che ha riscosso un enorme successo nel pubblico delle sale nel 2016. Sto parlando di La la land, scritto e diretto da Damien Chazelle.
È stato il film di apertura della rassegna cinematografica del Mostra del Cinema di Venezia, dove l’attrice protagonista vinse la Coppa Volpi. Ricevette poi ben 14 candidature agli Oscar, riuscendosi a portare a casa ben 6 statuette. E non solo. Si aggiungono anche 7 Golden Globe e il premio del Pubblico al Toronto Film Festival.
Merito anche della straordinaria prova d’interpretazione degli attori protagonisti. Il film infatti racconta la storia d’amore nata tra un musicista jazz e un’aspirante attrice, che hanno il volto di Ryan Gosling ed Emma Stone.
Il titolo stesso è già di per sé emblematico: è infatti sia un riferimento alla città di Los Angeles, sia al mondo dei sogni, un mondo irreale.
“Dedicato ai folli e ai sognatori”.
Questa la frase introduttiva del film, che dovrebbe in qualche modo essere evocativa ed attirare l’attenzione dello spettatore.
Saranno infatti proprio i sogni a farli incontrare ed innamorare ma anche a separarli.
In una strada di Los Angeles avviene il primo incontro tra i due. Mia tenta di diventare un’attrice ma ad ogni provino che le si presenta ottiene l’ennesimo rifiuto, mentre Sebastian lavora come pianista in un locale, dove lo incontra per la seconda volta, poco dopo essere stato licenziato.
Dopo qualche mese, Mia ritrova Sebastian ad una festa e da lì incominciano a frequentarsi come amici, ignorando l’alchimia che c’è tra di loro. Sebastian la invita per una serata al cinema e i due concludono il loro romantico appuntamento con un ballo davanti l’Osservatorio Griffith.
Mia decide di dedicarsi alla scrittura di un monologo teatrale mentre Sebastian diventa tastierista in una band e la tournée del musicista è il primo ostacolo a separarli. Mia esordisce in un locale, ma viene ricoperta di critiche e per di più Sebastian non si presenta, così decide di abbandonare il suo American Dream e di tornare dalla sua famiglia in Nevada.
Sebastian però riceve una telefonata da parte di una direttrice di casting che intende coinvolgerla in un film e suggerisce a Mia di dedicarsi a pieno a questa incredibile opportunità.
5 anni dopo Mia è un’attrice famosa, sposata con un altro uomo e madre di una bambina. Sebastian invece è riuscito ad aprire un locale tutto suo in cui i due si scambiano una serie di sguardi, chiedendosi cosa sarebbe successo se la loro storia avesse funzionato.
Quando si pensa a Los Angeles, è immediata l’immagine dell’ormai iconica scritta Hollywood, e proprio nelle vicinanze di questo famoso cartello ci sono studi di produzione del calibro di Universal, Warner Brothers e Paramount. Tra l’altro offrono anche dei tour behind the scenes davvero imperdibili.
Sull’Hollywood Boulevard, il TLC Chinese Theatre espone solo alcune delle numerose impronte di mani e piedi di numerose star, ma la vera passerella è quella della Walk of Fame. Chiunque voglia lasciare un segno nel mondo spera di vedere il suo nome inciso su una delle stelle.
Una delle scene più romantiche del film è stata girata nel parco Griffith, dove si trova l’omonimo osservatorio.
Costruito nel 1935, l’Osservatorio è diventato una delle più popolari attrazioni turistiche proprio grazie alla sua vista che domina su Los Angeles, ed in particolare su Hollywood, sulla Downtown e sull’oceano Pacifico.
- Libera, tra rispetto della legge e desiderio di vendetta - Novembre 18, 2024
- Dal cinema alla fotografia: il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore si racconta - Novembre 12, 2024
- Il tempo che ci vuole: la lettera d’amore di Francesca Comencini al padre Luigi e alla Settima Arte - Ottobre 5, 2024
1 commento su “Los Angeles, la città degli angeli”
I commenti sono chiusi.