Sicilia barocca – sui luoghi di Montalbano

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“La più bella regione d’Italia: un’orgia inaudita di colori, di profumi, di luci, una grande goduria” è una frase pronunciata da Sigmund Freud. Avete capito a cosa si riferiva? Alla Sicilia, ovviamente.

Ora come ora non si può viaggiare per ovvi motivi, ma niente ci impedisce di farlo con la nostra immaginazione. E si sa, la televisione ci aiuta molto in questo. Oltre infatti a lanciare volti e talenti nuovi ci sono anche luoghi e territori, a maggior ragione se si tratta di celebrare il nostro Belpaese, e quest’oggi abbiamo deciso di portarvi in Sicilia.

Di film e di serie che hanno scelto di ambientare i propri set in Sicilia ce ne sono tantissimi e per tutti i gusti: noi di Shockwave Magazine abbiamo scelto una serie televisiva tutta italiana, icona della televisione, sto parlando di Il commissario Montalbano.

La serie, tratta dai romanzi di Andrea Camilleri, racconta le vicende di Salvo Montalbano, che ha il volto dell’attore Luca Zingaretti, commissario di polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata, in ogni episodio alle prese con crimini di mafia, omicidi e rapimenti, e i più svariati casi di malaffare della località siciliana. Grazie in particolare al suo profondo intuito e allo spiccato acume investigativo, l’antieroe Montalbano riesce sempre a fiutare la pista giusta.

La serie ha ormai superato il traguardo di 30 episodi, seguitissimi dal grande pubblico italiano e un’avventura cominciata nel lontano 1999 quando Rai 2 mandò in onda il primo episodio del commissario siciliano nato dalla fervida e instancabile penna dello scrittore Andrea Camilleri, il ladro di merendine.

Camilleri era nativo di Porto Empedocle, e il cognome del Commissario è un privato omaggio a Manuel Velazquez Montalban, scrittore spagnolo recentemente scomparso e autore di gialli, ambientati a Barcellona, che hanno come protagonista un altro singolare ispettore buongustaio, integro e carico di buon senso.

Come però spesso accade quando si passa da un romanzo ad una trasposizione televisiva qualcosa cambia, spesso sia per quanto riguarda i personaggi che le ambientazioni.

Anche nel caso di Il commissario Montalbano occorre fare qualche precisazione, soprattutto se non siete dei consumatori seriali della fiction: Vigàta è Porto Empedocle, la città natale di Andrea Camilleri; Montelusa è invece Agrigento, città nella quale il piccolo Andrea Camilleri ha frequentato le scuole e vi si recava dunque ogni mattina in corriera. La città di Sciacca si cela dietro il nome di fantasia di Fiacca mentre Fela è Gela. Ci sono poi Menfi che viene chiamata Merfi e Raffadali che è rinominata Raccadali.

Sullo schermo è stato quindi preferito utilizzare paesaggi, abitazioni e scorci della provincia di Ragusa piuttosto che luoghi della provincia di Agrigento.

Possiamo procedere a questo punto con il nostro tour nella Sicilia barocca, sulle orme di Il commissario Montalbano.

Vigata – Porto Empedocle

È la cittadina in cui si svolge la storia, dove si trova il commissariato in cui lavorano Salvo Montalbano, Mimì Augello, Giuseppe Fazio e Agatino Catarella. Una città immaginaria, il cui nome è stato associato dallo stesso Camilleri a Porto Empedocle. In realtà, nella trasposizione televisiva del romanzo, c’è un pezzo di Vigata in varie bellissime città della Sicilia orientale, soprattutto nella provincia di Ragusa.

Scicli

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Scicli è una monumentale città barocca, il cui centro storico dal 2002 è Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO, insieme ad altri sette comuni nella lista delle Città tardo barocche del Val di Noto, tra cui Ragusa e Modica.

Il commissariato si trova a Scicli e nella realtà è il Comune, con la splendida piazza antistante, in via Francesco Mormina Penna. Si tratta di un edificio dei primi del ‘900 in stile neorinascimentale. L’ufficio del sindaco di Scicli è nella fiction la stanza del questore Luca Bonetti Alderighi.

Ibla

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Il palcoscenico principale dei film è costituito da Ragusa, soprattutto dalla sua parte più antica, Ibla. La Piazza del Duomo e la Chiesa di San Giorgio sono visibili in molte scene. La Chiesa di Santa Maria delle Scale fa da sfondo a uno scippo nell’episodio Il gatto e il cardellino, mentre è possibile ammirare scorci del Giardino Ibleo in La luna di carta.

Marinella, la casa di Montalbano

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Quante volte abbiamo invidiato al commissario le cene sulla terrazza affacciata sul mare? La sua splendida casa, che nella fantasia si trova a Marinella, esiste davvero e si trova a Punta Secca, una frazione di Santa Croce Camerina. Si tratta di un borgo marinaro, in provincia di Ragusa, a poca distanza da Marina di Ragusa.

Qui si trova anche la splendida casa del commissario, in cui è possibile alloggiare visto che nella realtà è un B&B. Poco distante, c’è il celebre faro spesso inquadrato nella serie, realizzato nel 1853 dalla Marina, e vicino una chiesetta e la Torre Scalambri.

Marina di Ragusa

Sicilia

Anche se la spiaggia più volte inquadrata è quella di Punta Secca, altre località di mare del ragusano hanno trovato posto nei racconti del commissario. Il mare che si vede dalla terrazza e in cui nuota Montalbano tutte le mattine è quello del canale di Sicilia e della “sicca” (la secca).

Tra questi la spiaggia e il lungomare di Marina di Ragusa e ma anche la riserva di Randello e la spiaggia di Sampieri. A breve distanza da quest’ultima si trova anche la “Mannara”, location di numerose scene. Si tratta della Fornace Penna a Punta Pisciotto, che domina tutta la costa di Sampieri.

Tamara Santoro
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